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mercoledì 10 aprile 2013

Mario

Mario è “hai disattivato il roaming?” alle otto del mattino.
Mario è “do you have assentium?” e poi ti portano tre birre. La first one, la second one e no, la pepsi-light proprio non ce l’hanno.
Mario è la receptionist dell’hotel che ti fa rispondere al telefono.
Mario è “dove è finito il bottone del forno a microonde?”. E poi ti accorgi che stavi cercando di mettere a scaldare il latte nella cassaforte.
Mario è “can i have/get/take/bring the bill?”
Mario sono quattro giorni di dieta tutti insieme, altimenti gli amici cosa servono a fare? Però il tiramisù era buonissimo e le bombe ipercaloriche di starbucks pure.
Mario sono i bafana, e non serve aggiugere altro.
Mario è “Nooo! Le uova!”
Mario è la Lilli che ha divelto la porta della doccia e i canali di sport preferiti di Deca.
Mario sono un pacchetto di mandorle (e se ne mangi 23 va bene, altimenti arrangiati)
Mario sono gli italiani che all’estero riconosci lintano un miglio, quelli che ovunque vadano si sentono sempre a casa loro: Napoli.
Mario è il freddo di dicembre ad aprile e tu che hai dimenticato i guanti adesso vorresti picchiarti ma se togli le mani dalle tasche sei spacciata quindi meglio lasciar perdere.
Mario è “the tip is not included”
Mario è una città straniera e dei soldi incomprensibili.
Mario sono quattro amici (“e un paio di jeans”..no scherzo, non faceva ridere) e tanta voglia di divertirsi, sono le chiacchere in camera e gli scherzi, le conversazioni serie a cena e le foto stupide.
Mario sono tutte quelle sensazioni che nascono durante un viaggio e che non sia sa come chiamare, e allora Mario va benissimo. O forse Jenny, come volete.
Mario sono le cose che capiamo solo noi e Mario è chi sta leggendo e si chiede se anche solo una di queste frasi abbia un senso.
Mario è avere accanto persone come voi, che sicuramente a volte pensano che io sia un po’ insopportabile, ma che mi vogliono bene comunque.
Mario sono io, che spesso l’unico modo che riesco a trovare per farvi capire quanto ci tengo a voi è darvi un pugno.

Mario è anche tornare a casa, sentirsi incredibilmente fortunati e in qualche modo migliori dopo aver visitato un nuovo, seppur piccolo, pezzo di mondo.
Mario è pensare già alla prossima meta, per la gioia del nostro portafogli, di mamma e papà.